Voice and Communication Coach - Valentina Buttafarro
- Valentina Buttafarro
- Feb 7
- 4 min read
Sapete come nasce il suono della nostra voce? Nasce con noi.

… ed è fin da subito l’immagine del nostro rapporto con il mondo e le cose.
Appena fuori dalla pancia della mamma la prima cosa che facciamo è, vittime di un bello sculaccione dell'ostetrica, farci un bel pianto! L’aria riempie i polmoni, le corde vocali cominciano ad addurre: esce la voce.
Il suono fa parte delle nostre dotazioni di base e non richiede una competenza particolare per esprimersi, ha a che fare col fatto che “SIAMO AL MONDO”.
Ed è comunicazione prima ancora che il bambino si renda conto di potere comunicare attraverso di esso. Infatti, ogni mamma sa quanto il pianto di suo figlio affamato sia diverso dal pianto di quando soffre o ha sonno. Il suono della nostra voce comunica istintivamente, da subito e senza che ce ne rendiamo conto, il nostro rapporto con le cose.
Se mia sorella mi pestasse qui e ora un piede, vi assicuro che il suono della mia voce sarebbe molto diverso da quello che emetterei se uno sconosciuto per strada facesse lo stesso. Così un Do# cantato di una canzone d’amore, è molto diverso dallo stesso Do# cantato di una canzone che racconta la rottura dello stesso amore.
Il suono istintivo non è una di quelle cose che bisogna imparare a costruire. Non è il linguaggio logico delle parole che, sillaba dopo sillaba, i nostri genitori ci insegnano ad usare.
Il “suono” è “contenuto” indipendentemente dalle parole che usiamo e, da quel primo pianto fuori dalla pancia della mamma in avanti, siamo chiamati a conoscerlo, ad incontrarlo, ad usarlo al meglio delle sue potenzialità, esattamente come avviene nel rapporto con noi stessi e il mondo.
Mi chiamo Valentina Buttafarro e sono un Voice and Communcation Coach ed esperto in Vocologia artistica. Mi occupo di voce da ormai 22 anni, ma da quando ho incontrato il Professional Coaching il mio approccio si è talmente rivoluzionato che ho capito quanto l’intuizione che mi accompagnava da sempre nel mio lavoro fosse vera.
Ognuno di noi è unico.
Ho sempre pensato che, nella vita, l'esperienza più bella sia quella di conoscersi e amarsi per quello che si è, e più conosciamo questa meravigliosa unicità, più riusciamo ad essere noi stessi al meglio. Non possiamo diventare diversi, non possiamo cambiarci; possiamo solo decidere di essere pienamente noi stessi, la migliore versione di noi stessi, sviluppando al massimo tutti i nostri talenti e potenziali.
Quindi qual è il mio compito di Voice and Communication Coach?
Rispondere al desiderio di evoluzione del coachee, incoraggiando l’atleticità del suo strumento con esercizi muscolari ed esperienze sonore, permettendogli così di aggiungere "colori al suo prisma".

Il mio lavoro è stimolare suoni autentici che, diventati coscienti e rafforzati, possano essere scelti per una più efficace comunicazione con gli altri, nella sua arte, nel suo lavoro, nella vita… proprio come un pittore sceglie un colore per il suo dipinto, come un compositore sceglie lo strumento a cui far esibire la sua melodia.
Il mio lavoro di Coach è stimolare la persona all’ascolto e quindi all’amplificazione del suo strumento. Gli esercizi atletici proposti durante la sessione sono solitamente presi dal repertorio dei metodi vocali riconosciuti internazionalmente e riguardano il lavoro sull’estensione vocale, i volumi forti e piano, le proiezioni, ecc. Ma altre volte sono esercizi di creatività sonora, basati sul concetto di “gioco”, che riescono a sfruttare al massimo il potenziale evolutivo del “tornare bambini”. Ogni esperienza sonora che avviene all’interno della sessione è come una serie di “domande efficaci” poste alla voce del coachee, mentre cerca di raggiungere l’obiettivo che si è prefissato. Come in ogni lavoro di Coaching, accade così che il coachee riesca ad entrare in contatto con parti di sé nascoste o inespresse, comunicazioni desiderate ma mai esplorate, in un clima di totale “non giudizio”, alla ricerca di ciò che per lui, e soltanto per lui, è più vero e più efficace.
Le applicazioni del mio lavoro sono veramente tantissime.
I percorsi di Voice Coaching sono adatti a chiunque voglia entrare in contatto con la sua voce e svilupparne il potenziale indipendentemente da qualunque uso decida di farne.
Vanno dall’aiuto ai professionisti della “voce artistica” come attori, cantanti, cantautori ecc.; sono risorsa per chiunque si trovi a dover parlare in pubblico come docenti, speaker, manager ecc.; ma sono indirizzati anche a chiunque sia semplicemente desideroso di ascoltarsi ed evolversi attraverso l’ascolto e il gioco del proprio strumento.
Infatti, ricercare suoni della nostra voce inutilizzati o riflettere attorno alla comunicazione, porta il coachee sempre a una maggiore coscienza di sé e del suo rapporto con le cose.
Il questi anni ho visto accadere miracoli meravigliosi di accettazione e utilizzo delle proprie risorse. Ci sono insegnanti di scuola elementare che cominciano il percorso alla ricerca del “volume” della loro voce, con l’obiettivo di “domare” l’aula e i bambini e che, dopo alcune sessioni di riflessione attorno alla loro identità ed alla loro professione, finiscono per dirottare completamente se stessi, trovando la soluzione che cercavano attorno al concetto di silenzio, pausa e strutturazione del discorso e dei contenuti.
Poi ci sono voci che cominciano il loro percorso alla ricerca di una “modalità semplice del suono”, che non li stanchi, da utilizzare in pubblico e “per non disperdere troppa energia”. Può accadere che infondo alla strada del loro percorso trovino suoni profondamente atletici, brillanti, voluminosi e sonori, che rappresentano finalmente la loro natura, e che accettati e diventati coscienti, gli permettono di coinvolgere finalmente l’audience, donando agli altri la loro grande energia, finalmente non più giudicata.
Per concludere, se dovessi definire in una sola frase il mio lavoro e il principio attorno a cui esso ruota direi: il mio compito è stimolare la persona con esercizi sonori e domande, permettendogli di conoscersi e diventare cosciente della sua personalissima vocazione al comunicare.
"L'essere umano è suono, anche se non lo sa o lo ha dimenticato” Alfred Tomatis
Per info e percorsi scrivi a voicebuildingmethod@yahoo.com
Il testo di questo blog è tratto dal libro "WRITER COACH - Chi è, cosa fa, a chi serve" di Alessandra Perotti
editrice Bibliografica
Il testo di Valentina Buttafarro è uno dei contributi riportati nella sezione finale del volume a proposito di coaching.
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