“Come la devo cantare questa canzone?” — Alla ricerca dell’equilibrio vocale
- Valentina Buttafarro
- Apr 10
- 3 min read
Di fronte alla frequentissima domanda:“Come la devo cantare questa canzone?”, rispondo che ci sono mille modi di emettere un suono, mille possibili ricette musicali e ricette tecniche di equilibrio.
A volte, addirittura, più la voce è ben formata e allenata, più si moltiplicano le sue possibilità e può accadere di sentirsi ancora più persi e spaesati davanti alle moltissime possibilità del suono.
Ma chiedereste a un insegnante di sci, di fronte a una bella discesa bianca, come dovete scendere curva per curva? Può forse prevedere o imporvi un modo preciso di attraversare quella meravigliosa distesa di neve?

Oppure, per fare un altro esempio, si può spiegare l’equilibrio dell’andare in bicicletta?
Si può imparare ad andare in bicicletta senza semplicemente salire sul sellino e cominciare a pedalare?
Vorrei allora condividere un pensiero che si affaccia spesso nei miei percorsi di studio della voce soprattutto quando seguo gli allievi dei Percorsi per Voci Artistiche Voice Building Method.
Sapere di non sapere è un passaggio fondamentale per conoscere realmente il potenziale della nostra unicità. So anche io quanto sarebbe più semplice, trovare qualcuno con la soluzione fatta, completa di indicazioni chiare e inequivocabili.
Ma il problema dell’identità di stile, del come cantare una canzone, non è uno di quei problemi che può essere risolto da qualcuno esterno a noi.
Anzi… è un problema solo di esperienza. Vorrei quindi consigliarvi di non fidarvi mai troppo di qualcuno che ha le idee chiare e rigide su chi siete e come deve suonare la vostra voce.E aggiungo: non fidatevi nemmeno di voi stessi quando avete le idee troppo chiare.
Le etichette e le definizioni — da chiunque arrivino — sono solo gabbie alla nostra misteriosa, incontenibile grandezza che è mutevole e sempre in evoluzione.
Può una mamma insegnare a un bambino come stare in piedi e camminare?
No, di certo. Può solo spronarlo a fare esperienza, giorno dopo giorno, finché non raggiunge quel suo modo unico e inimitabile di camminare.

Quel passo che nessuno gli ha mai insegnato, ma che chi lo ama, riconoscerebbe ovunque. Così è cantare. Così è già il suono della vostra voce che parla ogni giorno!
Non dimenticate di coinvolgere la voce parlata, con i suoi equilibri meravigliosi nel gioco di trovare la vostra postura cantata!
Ecco, così vorrei provare a definire il concetto di identità vocale: quel particolare modo di stare in equilibrio tra parole e note, tra emozioni e tecnica. Una postura vocale, reale: il modo in cui si sta in piedi tra i propri sentimenti e il contenuto di una canzone.
L’equilibrio vocale di cui parlo si costruisce solo con l’esperienza.
Canzone dopo canzone. Tentativo dopo tentativo. Equilibrio è movimento, flessibilità. Capacità di essere. E — perché no — anche di mutare nel tempo, continuando semplicemente a cercare ciò che funziona e mi rappresenta.
L’equilibrio non si trova stando fermi, rigidi, immobili come massi. Definiti da una serie di etichette o istruzioni altrui.
Proprio come un bambino che, tra cadute e prove, cerca il modo di restare in piedi per raggiungere chi lo aspetta a braccia aperte.
Per concludere, se volete risposta alla domanda “Come la devo cantare questa canzone?” ecco la mia opinione: assicuratevi di aver raggiunto un ottimo allenamento tecnico della voce che le dia molte meravigliose possibilità muscolari e di proiezione, quindi cercate qualcuno che vi aspetti come quel bambino a braccia aperte, un testimone della vostra ricerca e che vi costringa a mille esperienze e mai che vi dica esattamente cosa fare se non di cercare e inseguire voi stessi in musica e nella vita.
Le etichette tecniche e di stile sono la morte dell'unicità vocale di ognuno di noi.

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