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TECNICA VOCALE E PUBLIC SPEAKING
Voice Building Method
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TIPOLOGIA DEL CORSO: individuale e/o collettivo

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​DESCRIZIONE:

La grande arte oratoria, parte integrante nella formazione degli antichi, è stata completamente declassata negli studi moderni, ed oggi sembra che il “contenuto” sia l’unica competenza necessaria all’oratore per divenire tale.

Ma chiunque parli ad un pubblico è, secondo noi, un professionista della voce e della comunicazione tanto quanto lo è un attore o un cantante, e deve come ogni artista della comunicazione coinvolgere e appassionare il suo “audience” allo scopo di aumentare l’ascolto e la ricettività; deve farlo attraverso la voce (e non solo) in una “performance” che chiamiamo “discorso pubblico”.

La cosa più interessante è però che deve fare tutto questo non solo rispettando tutte le regole comunicative di qualunque oratore, ma anche affrontando una serie di problematiche della comunicazione caratteristiche del suo lavoro e che forse un artista su un palcoscenico non dovrà mai affrontare.

Vediamo di cosa si tratta.

​​​Partiamo dalle problematiche insite in qualunque relazione comunicativa.

Studi neanche troppo recenti dicono che nell’atto di comunicare qualcosa a qualcuno, solo il 90% del contenuto viene realmente trasmesso, nonostante l’oratore abbia tutto ben chiaro nella sua mente. Ci sono poi i disturbi dell’ascolto, che si frappongono tra noi e l’ascoltatore, rumori, movimenti, colori, pensieri personali, che fanno perdere circa il 40% del contenuto (e più aumentano gli interlocutori e più i disturbi aumentano!).

Ma non finisce qui! Gli stessi studi dicono che del 40% che è arrivato a destinazione a fine comunicazione solo il 10% del contenuto rimane impresso nella mente il giorno dopo! E allora? Cosa Fare?

Partiamo da una esperienza personale che tutti abbiamo vissuto: alcune comunicazioni sono rimaste impresse a fuoco dentro di noi: un film uno spettacolo, la conferenza di un professore, il discorso di un leader. Come mai? Questo è possibile perché l’attenzione è legata al mondo delle emozioni e non dei contenuti. L’emozione ha il potere di riempire il contenuto di “Significato” e lo trasforma in “Ricordo”.

La capacità di comunicare, intrigare, persuadere diventa quindi un plusvalore di grande qualità!

Si può imparare a comunicare? Si può affrontare un pubblico senza sentirsi “sotto giudizio”? Senza quella fastidiosa sensazione di sentirsi fuori posto?

Si può! E anche con passione e divertimento!

L’obiettivo di questa serie di incontri è proprio questo e ci sarà possibile cominciare questa rivoluzione partendo da

 

  1. Lo studio della voce, delle sue possibilità tecniche (volume, proiezione ecc...)per ampliare al massimo le sue prestazioni e cioè restituendo a qualunque oratore la percezione di essere un vero professionista del suono.

  2. Lo studio della curva aristotelica, curva della narrazione a cui ogni buona comunicazione è ancorata e che Aristotele definì dopo una lunga osservazione centinaia di anni fa. Ipse dixit!

  3. Lo sviluppo dell’“ascolto attivo” cioè di quella capacità di “ascoltare come gli altri ascoltano” per trovare il modo migliore per comunicare un certo contenuto, a una certa platea, fatta di specifiche persone.

  4. Le basi del “coinvolgimento attivo dell’audience” che diventando protagonista lui stesso della comunicazione si trova automaticamente ad essere lui stesso oratore.

  5. Lo sviluppo della personale unicità comunicativa di ogni oratore che attraverso sincerità e padronanza tecnica potrà dare ai suoi discorsi una “peculiarità” adatta ai contenuti da lui espressi e alla sua personale individualità. Perché mai un discorso deve essere uguale ad un’altro e mai un oratore uguale ad un altro!

 

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