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  • Writer's pictureValentina Buttafarro

Dentro le parole - Il potere dell'interpretazione


Davanti alla paura del “suono giusto”, che vedo in me e in tutti quelli che studiano con me, e nel tentativo di curare tutti i giudizi interni ed esterni che si affollano in noi durante il lavoro sulla voce, c’è un “lavoro sul testo” che abbiamo cominciato dieci anni fa nella strada del secondo livello VBM, di cui vorrei raccontarvi e che ha poi contaminato e trasformato tutto il lavoro di primo livello VBM e addirittura creato le basi per il terzo livello VBM!

Sviluppare il “coraggio del suono”, cioè aiutare gli allievi e gli artisti a lasciare andare i giudizi sulla forma, mentre si curavano della tecnica della loro voce, è stato possibile definitivamente solo sospendendo il lavoro sulla "forma voce" e addentrandosi fino in fondo in quello dell’”interpretazione”, cioè del contenuto di cui è portatrice la canzone che devo cantare.

Alternare gli allenamenti vocali muscolari all’esercizio di “interpretazione” è stata una svolta fondamentale per me come insegnante e coach.

Costringere la voce a dire veramente fino in fondo qualcosa che sta cantando è, dal mio punto di vista, convincere la voce a comunicare nella forma più semplice.

Nessuno di noi, d’altronde, si domanda che suono ha la voce mentre parla ad un amico o racconta qualcosa che gli è successo!


Ho attinto per questo a quella che era stata la mia formazione ed esperienza di attrice. So bene infatti che non c’è attore che si possa liberare della “forma voce” senza entrare fino in fondo nel personaggio e nel testo che deve recitare, sillaba per sillaba senza farsi sfuggire nulla di quello che lo sceneggiatore gli ha dato da vivere.

I miei coachee e allievi sanno quanto sia una ossessione ad oggi quella che ho per il testo e le parole, fissazione perché siano dette veramente, ma mi perdonano sempre questo accanimento quando scoprono cosa può fare questo lavoro sulla voce tecnica e poi sulla scrittura creativa! Sono quindi ormai completamente persuasa dai risultati ottenuti in questi anni che questa capacità di “immedesimazione” nelle parole sia una competenza fondamentale anche per chi canta.

Non è abbastanza saper cantare tecnicamente qualcosa se non diviene vero, se ogni parola che canto non sembra essere scelta da me e dal mio cuore mentre la pronuncio, senza che ogni parola abbia dietro una storia.

E la tecnica della voce non arriva mai ai livelli di indipendenza totale senza affidare all’allievo anche questa competenza di “immedesimazione”.

La canzone non “funziona” mai fino in fondo finché uscendo dalla bocca del cantante non sembra quasi essere stata scritta da lui.

Pensate che questo focus ha portato ad un tale lavoro di “sincerità del dire” che gli allievi hanno cominciato a scrivere canzoni con una tale funzionalità e costanza che abbiamo dovuto organizzare un terzo livello di “scrittura creativa”, per accogliere tutte queste “parole sincere dette dal cuore”!

Non tutti sono divenuti cantautori, ma ad oggi a tutti quelli che hanno superato il secondo livello viene proposta l’esperienza di scrivere, o coscrivere qualche canzone per trovarsi anche solo più pronti a valutare successivamente un autore e il suo lavoro per sé.

Questo lavoro sulla interpretazione ha condizionato non solo la tecnica e la scrittura creativa, ma tutto il lavoro di “arrangiamento in corsa”, cioè di creatività attorno all’arrangiamento di una canzone che è uno dei pilastri del secondo livello VBM.

Infatti, l’importanza che diamo alle parole deve poter condizionare non solo la tcnica della voce ma anche il modo in cui la canzone viene suonata e arrangiata e poi addirittura postprodotta.

La tonalità o la velocità con cui decidiamo di cantare un brano sono in grado addirittura di cambiarne completamente il contenuto!

Facciamo un esempio pratico. Tutti conoscete il famoso brano di Britney Spears Toxic. Fermatevi un attimo nella lettura e ascoltatene la versione originale.

Fatto?

È chiaro a tutti che mentre le orecchie sentono la parola “toxic”, cioè tossico, ripetuta più volte stiamo ben percependo che la persona che sta cantando intende tossico come parola sinonimo di eccitante, coinvolgente, energizzante e perché no anche che crea una dipendenza. Questa sensazione ci è data dall’arrangiamento musicale, dal beat della canzone, da un modo di cantare e appoggiare le parole e non c’è dubbio che il brano “funzioni”: cioè comprendo molto chiaramente attraverso tutti gli elementi in che senso stiamo intendendo la frase “you’re toxic”.

Ora fermatevi di nuovo per ascoltare la versione di Yael Naim dello stesso brano.


Fatto?

Sentite che il brano funziona? Tuttavia, il modo in cui Yael Naim e i suoi produttori intendono “Toxic” è molto differente da quello con cui se ne parlava nel brano originale di Britney Spears. È un tossico diverso quello di cui parla la seconda versione: mi rallenta, mi toglie il contatto dalla realtà, mi inebetisce, mi crea una dipendenza ma molto diversa da quella di cui parla Britney Spears. Sono il tempo, la tonalità e l’arrangiamento a permettere alla stessa canzone di dire due cose così diverse.

Ecco quindi dove è arrivata la nostra fissazione e per l’interpretazione!

Obiettivo del secondo livello è anche quello di permettere a un cantante di prendere una canzone e di farne una versione sua, non solo come esercizio stilistico, ma come capacità di dare all’arrangiamento della canzone quella forma che avrebbe se quel brano “l’avessi scritto io, con il mio carattere la mia indole il mio personale modo di dire le cose e parlare con le persone”.

Ecco, quindi, che una delle domande fondamentali con cui cominciare il lavoro di interpretazione di una canzone è:

cosa voglio che significhino queste parole che mi accingo a cantare? Se le avessi scritte io cosa significherebbero? Quale storia di me desidero raccontare attraverso queste parole e musica?”

"Le parole vanno al cuore, quando sono salite dal cuore.”
Rabindranath Tagore

Per info sui livelli VBM visita la pagina del sito "CANTANTI E VOCI ARTISTICHE"

Buona voce a tutti!





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